…Queste opere sono la mia macchina del tempo.
Ho attraversato i tormenti di un’ esistenza complicata e dolorosa per ritrovarmi ora, alla soglia dei 50 anni, a voler giocare ancora una volta, come un bambino divertito sui mostri e sulle paure che hanno governato la sua intera esistenza, ritraendo i volti e le figure che sono entrate a farne parte.
La mia vita è sempre stata tragicomica … ho cercato di ironizzare sulle mie paure irrazionali anche nei momenti più drammatici, ed è stata forse la via per renderle più sopportabili nel tempo. Con queste opere concettualmente leggere voglio ritrovare il bambino che si è perso nelle depressioni di una vita adulta, troppo veloce pur rimanendo immobile.
Voglio tornare indietro, a prima del dolore e delle perdite, a quando ero felice di non sapere come sarebbe andata una volta cresciuto…
Chi non vorrebbe in fondo una seconda possibilità di ritrovarsi bambino? a quando tutto ancora dovrà accadere? e potersela così rigiocare dal primo giorno ignorando i dolori futuri?
Ecco perché queste opere realizzate con filo di alluminio o di gomma sagomato a mano, nascono in origine su foglio di carta, con tratto continuo, ad occhi chiusi e con la mano sinistra, nel tentativo infantile di restituire dei disegni che non abbiano nessuna corruzione di tratto, nessuna educazione di esso, con la sola volontà di divertirsi attraverso la brutalità leggera di un pensiero inconscio non ancora educato e che se ne frega delle sovrastrutture degli adulti.
Ecco, il Crunk per me è questo,
…un gioco che cristallizza la voglia di una felicità ignara e trasparente…ancora viva, luccicante.
“Con queste opere improbabili e leggere cerco di dare vita al grottesco che mi circonda da sempre, spesso ritraendo esistenze incaute e maldestre come la mia”.